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Vacanze Romane


Ciao a tutti, oggi finalmente vado, stacco vado in Vacanza, vi saluto cari miei…

Quante volte parliamo di programmi, di progetti, di sogni proibiti e di viaggi lontani ai nostri amici o ai nostri conoscenti?


La chiamiamo in tanti modi, “ferie”, “vado in vacanza”, “prendo qualche giorno fuori città”, “faccio un week-end lungo”, settimana bianca, “stacco la spina” e i più convinti arrivano a dire “mi prendo un anno sabbatico”.





Ma cosa significa “essere” veramente in vacanza?


Come vivo, come mi comporto durante questo periodo così tanto desiderato?

Il cambio improvviso dei ritmi e delle abitudini porta naturalmente ad avere comportamenti diversi.

Gli stakanovisti, per esempio provenienti da attività molto performanti, vivono i primi giorni con un dolore quasi fisico perché, improvvisamente, devono ‘staccare la spina’, a volte non sanno neanche chi sono, non sanno cosa fare, perdono in un certo senso la propria identità.

Diventano nervosi, attaccati al telefonino, per controllare come da abitudine il proprio lavoro e per sentirsi ancora occupati.

Essere in vacanza, per loro, può essere anche un tormento.




Vi sono poi persone che si danno al ‘gozzovigliare’ estremo, mutano completamente il loro comportamento, sollevano il coperchio che è stato costretto da troppo tempo, la vacanza come risarcimento delle fatiche fatte, il piacere a tutti costi dopo tanto sudare, notti insonni alla ricerca di avventura.


Ecco poi le “lucertole” da vacanza che arrivano e si immobilizzano al sole per una settimana, incapaci di reagire o di prestare attenzione. Sfiniti dal lavoro, approfittano di quei giorni solo per riposare, recuperando le energie che poi disperderanno appena arrivati a casa in una sorta di circolo vizioso tra fatica e riposo che non riescono a modificare.


Certo esistono persone più consapevoli, individui che “godono il meglio” a prescindere dalla stagione, dal luogo e dalla compagnia, vivono piacevolmente il periodo che gli viene concesso, sanno che l’essere in vacanza è uno stato d’animo, un momento per gustare il silenzio, per assaporare la gioia di essere in pace con sé stessi e con i propri affetti.

Mi affascina il termine ‘vacanza’: la considero un ‘fermare la catena del tempo’ che tutti hanno nella vita, un po' robotizzata, condizionata dagli orari, dagli appuntamenti, dagli impegni e dalla vita sociale.

“Fermare” quel ritmo che riempie le nostre ore quotidiane, affrontando quel senso di vuoto che inevitabilmente si affaccia nei primi giorni di vacanza, il vuoto che spesso a molti fa paura affrontare.


Infatti, la vacanza spesso mostra ciò che rimane, ovvero il ‘CHI’ rimane.

Ecco allora che si manifestano le maggiori differenze con i suoi svariati comportamenti umani.

Buone vacanze a tutti, quest’anno voi dove andate?




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