Oggi Il calciatore svedese incarna perfettamente il ruolo del leader per competenza tecnica comportamento professionale, spirito aggregante nello spogliatoio, coach e allenatore in campo.
Tutti lo seguono, tutti lo amano, tutti lo ascoltano, quando segna si ferma 'sguardo al cielo?, braccia larghe per accogliere tutti i compagni, un atto forte consapevole per dichiarare sono qui con Voi.
Pochi giorni fa un autorevole quotidiano italiano il Corriere della Sera gli ha dedicato una mezza pagina in Prima pagina e molti media gli dedicano tanto spazio.
Cos’è che affascina così tanto l’immaginario collettivo?
L’età avanzata per un calciatore ancora competitivo a 40 anni?
La storia umana di Ibra, dal ghetto dei sobborghi al successo mondiale?
Ma è sempre stato così Ibra? No, non direi senza offendere il suo orgoglio mi auguro.
L’evoluzione dell’uomo e del calciatore, il continuo processo di miglioramento è la parte più buona della torta di questa storia. All’inizio era un giovane forte ma non ancora totalmente consapevole di essere un esempio credibile, era solo un grande calciatore, oggi è un portatore sano di valori positivi pur mantenendo la sua solida autenticità personale.
Ibra è credibile perché non ha modificato la sua natura caratteriale, l’ha solo migliorata e messa al servizio degli altri.
Ha trovato un equilibrio tra sé e gli Altri, comunica con forza positiva il suo IO ma al servizio degli altri. Bravo Ibra questa è una competenza dei leader, essere credibili attraverso l’esempio e i risultati.
Lunga vita a Ibra anche dopo il rettangolo verde, sono sicuro sarai un ottimo Docente di formazione.
Ibra, sono juventino, ti rispetto.
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