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Immagine del redattorePaolo Conca

CRONACA E REALTÀ, COME FARE LA DIFFERENZA.

Parliamo di cronaca: quotidianamente veniamo bombardati da una miriade di messaggi, centinaia se non migliaia di notizie, la realtà viene presentata buona, brutta, terribile, e magari è sempre la stessa notizia.


Prima di continuare a scrivere approfondisco un concetto, serve per chiarire il discorso: non parliamo di allontanamento dalla veridicità, non stiamo valutando quanto le notizie siano vere, provate, accadute così come riportate.

Normalmente la cronaca riporta la nostra realtà, che i messaggi siano veri o falsi qui non conta, qui mi pongo domande che non sempre hanno una facile risposta.

La prima spontanea è: “come possiamo fare per rimanere in equilibrio” nonostante i fatti frequentemente dolorosi? (Funivia Mottarone, Brusca e la mafia, Pandemia, Taranto e l’acciaieria, guerra in Palestina, omicidi, tanto per citare gli ultimi fatti di cronaca di questi giorni…)



Le notizie che effetto hanno sui giovani già ampiamente esposti alla comunicazione Social, cosa provocano in loro? Abbiamo tutti le sufficienti capacità per analizzare la realtà proposta?

La natura umana mette in atto varie risposte, la prima e la più istintiva non può essere che difensiva.

Non ascolto, mi difendo, mi chiudo, le mie orecchie e i miei occhi non vogliono vedere né sentire le brutte notizie, creando una situazione ‘scudo’ che di solito allontana dalla realtà.

Specificato questo importante punto, è giusto che la persona assuma una visione più distaccata da tutto quello che arriva?

Mi auguro che ci sia la facoltà di comprendere che la cronaca (proposta) è solo una parte della vita e che non debba essere percepita come la realtà del comportamento UMANO, mi auguro che non provochi inconsciamente passività, che non serva a sviluppare alibi, che non porti ad infrangere regole e valori… Doloroso sentir dire il “il mondo va così, che ci possiamo fare?”

Come possiamo fare la differenza, quale contributo possiamo dare nella nostra realtà quotidiana?

La risposta è certamente individuale, si basa sulle capacità e il carattere, le competenze, le energie e le qualità intrinseche, la “cifra personale” insomma.

Complesso dare la Guida valida per tutti ma si può seguire il principio sempre valido di cercare di far bene le nostre cose.

Agire con il valore del “fare bene”, che è frutto della propria consapevolezza e della capacità dell’offrire il meglio agli altri.

Se fai bene, hai la possibilità di compiere le attività della vita quotidiana con spirito positivo ma far bene vuol dire soprattutto essere responsabili delle proprie azioni qualsiasi cosa si faccia.

Essere consapevoli che il nostro impegno, l’esempio di un lavoro ben fatto, la nostra positività sono l'autentica risposta a come fare la differenza, piccoli e grandi gesti come piccole gocce che diventano piano piano un mare di positività.

Difficile? NO, se diamo valore positivo alle cose che facciamo, SI se le emozioni negative prevalgono.

Stiamo nella realtà, miglioriamo e cerchiamo di mettere in atto comportamenti tendenzialmente positivi.

Facciamo la differenza, se vogliamo avere una “cronaca” migliore della nostra vita.

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